Le conchiglie sono i tesori del mare, ne esistono tante tipologie e forme. Oltre a rendere ricche e colorate le spiagge, le conchiglie più grandi e belle possono essere utilizzate per ricavare splendidi gioielli, da indossare durante i mesi estivi, ma anche in inverno, per ricordare la bella stagione nelle tristi giornate piovose. Collane, bracciali, anelli con le conchiglie incastonate sono disponibili in gioielleria e nei negozi più forniti di bigiotteria.
Passeggiando sulla spiaggia vi sarà senz’altro capitato di imbattervi in alcuni tipi di conchiglie davvero belle, e magari ne avrete portato a casa qualcuna, pensando di ricavarne un gioiello o un elemento di bigiotteria. Vi elencheremo alcune specie di conchiglie, quelle più adatte per i vostri gioielli da esibire.
Cominciamo dalla “Murex”, una conchiglia che in genere si trova nascosta sotto le rocce, e che quindi si raccoglie con qualche problema.
Le più belle “Murex” non si trovano sulla battigia della spiaggia, ma in mare. Più, precisamente, sui fondali rocciosi, sotto le alghe e anche nelle reti dei pescatori che rientrano all’alba dalle loro battute di pesca.
Ovviamente, una volta raccolta, è importante osservare che la “Murex” abbia la “proboscide” intatta e senza scheggiature. Per curarla e mantenerla intatta a lungo, si unge con olio di mandorle affinchè non si disidratino, poi si conserva in una scatola foderata di spugna, con il coperchio trasparente, in modo che la si possa sempre ammirare.
La “Ciprea” è considerata dagli esperti la più bella conchiglia esistente in natura, così compatta e liscia da sembrare porcellana.
Non a caso il suo nome viene da Cipro, l’isola di Venere. Le “cipree mediterranee” sono meno diffuse rispetto a quelle dei mari del Sud, e spesso sono più piccole. Si tengono lucide e pulite con uno straccio leggermente umido. Attenzione a non esporle alla luce solare, perché con il tempo tendono a sbiadire. Secondo la medicina africana, con la polvere di cipree tritate si possono ottenere decotti calmanti, utili soprattutto per curare le malattie mentali. Per gli studiosi di casa nostra, invece, si tratta di superstizione.
La “madreperla” si ricava dallo strato interno di ostriche e conchiglie. In età coloniale, si importava dall’Eritrea. Oggi la più bella viene dall’Oceano Indiano e la più commerciale dal Mar Rosso. E’ importante che sia luminosa e senza difetti visibili. Nell’800, in Polinesia, la madreperla era considerata la più preziosa delle perle.
Milioni di ostriche venivano pescate solo per poterla estrarre e trasformarla in raffinati bottoni per le camicie maschili. Per mantenere la madreperla sempre bella e luminosa, bisogna passarci sopra un batuffolo intriso di olio d’oliva, strofinarla poi con un panno per qualche ora. Così perde qualsiasi eventuale odore.
Il “Conus” è la conchiglia ideale per creare ciondoli originali o piccoli oggetti decorativi per la casa. Esistono almeno 600 tipi diversi di conchiglie “Conus”, quello “marmoreus” in genere presenta un disegno marmorizzato omogeneo. Prima di essere trasformata in monile, la conchiglia va pulita accuratamente e liberata dal mollusco che ha all’interno.
Si raccoglie nel Mediterraneo, ma il conus più bello viene dai mari del Sud ed è pericoloso. Il suo mollusco, infatti, ha un aculeo velenoso anche per l’uomo. Concludiamo la carrellata con l’Harpa Mayor, che in genere si trova nascosta sotto la sabbia e si usa come soprammobile, per collezione o per ricavare dei monili.
Risulta essere quindi importante che abbia striature regolari. Questo tipo di conchiglia, inoltre, è molto delicata e potrebbe facilmente scheggiarsi. I posti dove farne incetta sono le coste dell’India e quelle dell’Australia. Prima di portarle a casa bisogna pulirle bene e metterle in una scatola imbottita di cotone idrofilo.