In questa guida descrivo il principio di funzionamento degli interruttori in un circuito elettrico casalingo e la differenza tra le due più importanti tipologie per utilizzo domestico: unipolare e bipolare ed infine descriverò il tipico utilizzo di un deviatore.
Interruttore unipolare
La corrente che abbiamo nelle nostre case è definita monofase perché l’ onda di tipo sinusoidale fornita dalla compagnia elettrica e distribuita su un solo filo, chiamato filo di fase tipicamente di colore nero o marrone.
Il secondo filo tipicamente di colore blu è il neutro ovvero quello con potenziale nullo, io non farei la prova toccandolo con un dito, magari con un cercafase.
Ritornando al nostro interruttore unipolare, per aprire un circuito basta interrompere indifferentemente uno solo dei due fili, di conseguenza il nostro apparecchio “utilizzatore” smetterà di funzionare. L’ interruttore unipolare esegue fisicamente questa azione agendo su un solo filo.
In genere questo tipo di interruttori vengono utilizzati nelle nostre case per l’ illuminazione e per apparecchi che non assorbono molta corrente.
Interruttore bipolare
Per scollegare completamente l’utilizzatore elettrico dall’impianto domestico, l’interruzione deve avvenire sia sul filo di fase che sul filo di neutro ovvero sui due poli, in questo caso bisogna usare un interruttore bipolare.
Questa tipologia di interruttori vengono utilizzati per isolare completamente l’ utilizzatore (caldaia, lavatrice, ecc.) dalla linea elettrica, interrompendo nello stesso tempo sia il filo di fase che quello di neutro del circuito che passa in essi, a differenza di quello unipolare in cui si esclude solo la fase.
Il deviatore
Il deviatore viene utilizzato negli impianti elettrici domestici per poter comandare l’ accensione e lo spegnimento di un punto luce da diversi punti. Ad esempio il lampadario del salotto è possibile accenderlo da due punti differenti della casa.