Anche se i metodi di cottura su queste due pietre sono simili, in realtà si tratta di due materiali naturali molto differenti, importanti da distinguere perchè alcuni alimenti è bene cucinarli sulla pietra ollare, piuttosto che lavica.
Cos’è la pietra lavica
Caratteristica per il suo colore scuro, la pietra lavica è una roccia effusiva, ricavata esclusivamente da roccia magmatica che viene a crearsi nei pressi dei vulcani. Adatta in cucina e dal comportamento molto simile alla steatite di origine vulcanica (pietra ollare)
In Italia, l’estrazione di pietra lavica, che si concentra in due luoghi quali l’Etna e il Vesuvio, è un’attività che rappresenta un punto di forza per le regioni coinvolte.
La pietra lavica viene utilizzata in svariati modi: arredamenti interni ed esterni, cucine, arredo urbano, edilizia e architettura.
Negli ultimi anni però si è fatta spazio una tendenza che si è affermata come una vera e propria moda, ossia l’utilizzo della pietra lavica come sistema di cottura uniforme.
La pietra lavica innanzitutto risulta essere più porosa rispetto alla pietra ollare e viene smerciata in partite di grosse dimensioni spesso grezze.
Cos’è la pietra ollare
La steatite, meglio conosciuta come pietra ollare o pietra saponaria, è una roccia metamorfica ricordante la giada. E’ caratterizzata da un colore verde ma ne esistono anche varianti bianche, crema o rosso. In Italia proviene dal Piemonte, Liguria, dalla Lombardia (Valtellina), Friuli e altre regioni soprattutto al nord, esiste anche quella estera, che spesso costa meno ma vale anche meno. Ha un valore che parte da alcune decine di euro ad anche più di 100 euro, a seconda dello spessore e delle dimensioni, e se provvista di telaio.
Così come la pietra lavica, anche la pietra ollare assorbe una gran quantità di calore che poi rilascia gradualmente durante la cottura. I tempi di riscaldamento della pietra ollare, però, sono leggermente superiori a quelli della pietra lavica
Risulta essere una roccia che, a differenza della pietra lavica, non viene lasciata allo stato grezzo ma subisce un trattamento di levigazione. Anche in questo caso la pietra, prima di essere adoperata, deve essere preventivamente scaldata con la differenza che i cibi possono essere cotti direttamente su di essa.
Vantaggi nel cucinare con pietre naturali
I vantaggi principali arrivano per la cucina dietetica, senza l’aggiunta di grassi (animali o vegetali) o condimenti particolari , quindi i cibi risultano essere più leggeri. È sufficiente aggiungere delle erbe o delle spezie, oppure procedere con una marinatura nel vino, a seconda delle ricette seguite. Il condimento degli alimenti con olio avverrà a parte, dopo la cottura e dopo averli riposti su di un piatto o su di un vassoio. Hanno proprietà antiaderenti che permettono ai cibi di non bruciarsi e di non aderire alla sua superficie. Ciò facilita anche la pulizia della stessa pietra. Possono essere conservata sia al freddo sia al caldo e non assorbono gli odori dei cibi.
Entrambe sono adatte per cotture lunghe proprio per la loro capacità di mantenere il calore. Sono naturalmente antiaderenti e non cedono odori e sapori.
Attenzione a cosa e come cucinare
Anche se i metodi per cucinare sono simili, non tutti gli alimenti sono adatti.
Per maggiori informazioni su come e cosa cucinare sulla pietra naturale vi invitiamo a leggere la pagina: Piastre di cottura in pietra.
Attenzione alla manutenzione.
Per maggiori informazioni sul lavaggio e manutenzione della pietra naturale, vi invitiamo a leggere la pagina: Piastre di cottura in pietra.
Svantaggi nel cucinare con pietre naturali
Ciò che può essere svantaggioso è la delicatezza e la pesantezza della pietra. Sono pietre molto fragili, basta un piccolo urto o uno shock termico per far si che si formino delle crepe o che si rompano. Vanno maneggiate con cura.
Inoltre, nel caso della pietra ollare, il tempo di riscaldamento e raffreddamento sono abbastanza lunghi, senza contare il costo della pietra che è superiore rispetto a una pentola comune, sebbene di qualità.
ATTENZIONE:
Queste pietre, per restituire ottimi risultati devono essere dotate di un certo spessore: se troppo sottili non riescono a trattenere abbastanza calore!
Metodi di cottura
Adatte sia per cottura su carbonella sia su gas.
-Per cottura su carbonella dovete acquistare prodotti in pietra adatti, quindi privi di supporti in legno o altri materiali che potrebbero rovinarsi.
-Sul classico fornello a gas è possibile raggiungere la temperatura massima di 250 °C così come anche per la cottura in forno. Grazie alla pietra lavica si possono raggiungere temperature assai più elevate. Serve lo spargifiamma.
Una volta raggiunte le temperature ottimali (almeno 200°C) , la pietra naturale avrà modo di cuocere per oltre un’ora anche se la fonte di alimentazione (fornello o carbonelle) è spenta.
PIETRA NATURALE E NON RIVESTIMENTO IN PIETRA
Oggi, vista la moda, è in commercio una serie di pentole, griglie, padelle in lega di alluminio con rivestimento in pietra antiaderente.
Si tratta di altro, non sono le vere piastre in pietra.
Per l’acquisto di questo tipo di padelle fate molta attenzione ai certificati di conformità dell’alluminio e dei rivestimenti: