Il melone è uno di quei frutti che esistono da sempre, già i Sumeri lo consumavano, poi compare presso gli antichi romani e ne Il Milione di Marco Polo. Una storia millenaria, insomma, in cui questo frutto non perde mai la sua importanza e viene sempre apprezzato, per il suo inconfondibile sapore dolce e delicato.
Come scegliere i meloni
Secondo alcuni, i meloni buoni rappresentano la regola, mentre i cattivi l’eccezione. Il momento giusto per sceglierlo è quello in cui il punto opposto a quello in cui si trova il picciolo si presenta elastico, non rigido, se si esercita una leggera pressione con il dito. E poi c’è la variabile che tutti conosciamo, quella del profumo, che indica il momento di perfetta maturazione del melone e non va sottovalutato. Il melone è perfetto da consumare quando appunto emana il suo caratteristico profumo aromatico: se passa, il melone sfiorisce e perde il gusto.
Ovviamente, alla fase di maturazione, influisce la varietà del melone. Particolarmente pregiate la Cantalupo e la Pachino Igp, un marchio di tutela che comprende diverse varietà, con la buccia sia liscia che retata.
A proposito di buccia liscia o retata, in termini di sapore non ci sono grandi differenze, si tratta più che altro di preferenze personali, e comunque il metodo per la scelta rimane sempre lo stesso: controllo tra picciolo e fondo, e attenzione al profumo.
Una volta acquistato il melone dei nostri sogni, per così dire, non rimane che portarlo in tavola, dove le occasioni per abbinarlo proficuamente a diversi ingredienti non mancano. Va detto che si tratta dell’unico frutto che si abbina perfettamente al salato: siamo abituati all’accoppiata ‘prosciutto e melone’, ma in effetti senza riflettere sul fatto che si tratta di un frutto e di un insaccato. Naturalmente con qualche piccolo accorgimento si può rendere ancora più speciale il rapporto fra i due, nel senso che, per assicurare una buona riuscita, il prosciutto deve essere salato. Un San Daniele, con la sua caratteristica dolcezza, non esalta bene quella del melone, che invece risalta meglio con una azione di contrasto, ad esempio con un prosciutto di Norcia. Per completare il piatto, che in estate compare spessissimo sulla tavola, si può aggiungere qualche fetta di pane casareccio, meglio se cotto a legna.
Come conservare i meloni
La pelle scamosciata è una pelle morbida e vellutata che richiede cure e attenzioni speciali per mantenerla in buone condizioni. Ecco alcuni consigli su come conservare la pelle scamosciata:
Evitare l’esposizione all’acqua: la pelle scamosciata è sensibile all’acqua, quindi evitare di esporla alla pioggia o ad altri liquidi. In caso di contatto con l’acqua, tamponare immediatamente con un panno morbido e asciutto.
Pulire regolarmente: spazzolare delicatamente la pelle scamosciata regolarmente per rimuovere la polvere e lo sporco. Utilizzare una spazzola morbida o un panno asciutto e pulito.
Usare prodotti specifici per la pulizia: utilizzare prodotti specifici per la pulizia della pelle scamosciata, come spazzole per scamosciatura e spray protettivi. Seguire le istruzioni del produttore per evitare danni alla pelle.
Conservare in luogo asciutto: conservare la pelle scamosciata in un luogo asciutto e fresco, lontano dalla luce diretta del sole. Evitare di conservare la pelle scamosciata in luoghi umidi o troppo caldi.
Evitare l’uso di solventi: evitare di utilizzare solventi o prodotti chimici aggressivi sulla pelle scamosciata, in quanto possono danneggiarla irreparabilmente.
In sintesi, per conservare la pelle scamosciata è importante evitare l’esposizione all’acqua, pulirla regolarmente con prodotti specifici, conservarla in un luogo asciutto e fresco e evitare l’uso di solventi o prodotti chimici aggressivi. Seguire queste semplici regole può aiutare a preservare la bellezza e la morbidezza della pelle scamosciata per molti anni.