Archiviando le vecchie lampadine ad incandescenza per quelle, senza ombra di dubbio più convenienti a livello consumo, di ultima generazione, ci ritroviamo a dover capire quale lampadina serva. Quanta luce fa? quindi la prendo alogena o a LED?
L’abitudine è dura a sparire: quando compriamo una lampadina, cerchiamo l’indicazione dei watt. Invece dobbiamo, per prima cosa, imparare a scegliere in base ai lumen (lm), il parametro che ci dice quanta luce fa davvero la lampadina a prescindere dal suo consumo (watt), che varia a seconda del tipo scelto. Cosa sono i lumen? A quanti watt corrispondono? Come faccio a capire se la luce è calda o fredda? Ecco le risposte ad alcuni dei dubbi più comuni che ci assalgono quando dobbiamo comprare una lampadina di nuova generazione.
Scegli in base ai lumen
Questo è il punto più difficile. Abituati a scegliere in base ai watt,non ci rendiamo conto di quale lampadina, in realtà, abbiamo bisogno.
Per le vecchie lampadine da 40 watt bisogna chiedere 450 lumen, non importa se a led, alogena, occorre, per prima cosa, chiedere che intensità di luce vogliamo.
Se vogliamo la vecchia lampadina da 60 watt, dovremmo chiedere 800 lumen, se la stanza è molto ampia e servono i vecchi 75 watt chiederemo 1.100 lumen.
Sotto i 500 lumen, corrispondono alle vecchie lampadine da comodino, scrivania, per abat-jour.
Non dovete occuparvi, in questa fase di scelta, dei watt. La prima idea chiara è dove va destinata e quanta luce volete, quindi QUANTI LUMEN SERVONO.
Stabilito questo dovrete scegliere la giusta lampadina, se alogena, CFL oppure le sempre più in commercio, a LED. In base alle loro caratteristiche e luogo in cui andranno destinate (quante accensioni e spegnimenti, tipo di stanza,…) sceglierete quella più ottimale. Ovviamente se si cerca il risparmio nel tempo le migliori sono a LED.
Se volete continuare a chiedere in base ai watt dovete adeguare il valore alla lampadina scelta. Se chiedete un semplice 40 watt magari il commesso sottintende un’alogena, ed in realtà vi portate a casa una lampadina da 800 lumen pari ai 60 watt ad incandescenza.
Quindi, riassumendo, cosa bisogna imparare bene sono le conversioni lumen rispetto a quelle ad incandescenza, almeno non si sbaglia su cosa vogliamo. Il passo successivo è dire il tipo: 800 lumen a led, 800 lumen alogena.
La classe di consumo
Come per tutti gli elettrodomestici, anche le lampadine sono state classificate in classe di consumo. La classe di consumo energetico è una scala di valori normata dall’Unione Europea che parte da G e arriva fino ad A+++. Più sono vicine ad A+++, maggiore è la loro resa a parità di elettricità consumata. La classe è determinata dall’efficienza energetica, calcolata come il rapporto tra l’output luminoso (la quantità di luce emessa, o lumen) e la potenza (watt).
Dal 2016 è iniziata la messa al bando delle lampade di classe energetica C: in questa classe rientrano, attualmente, le alogene a risparmio energetico che quindi spariranno dal mercato. La classe è determinata dall’efficienza energetica calcolata come il rapporto tra l’output luminoso (la quantità di luce emessa, o lumen) e la potenza (watt). La legislazione interessa la classe energetica, e non il tipo di lampadina: se quindi, in futuro, dovessero essere sviluppate alogene di classe più efficiente rispetto alla C, queste non sarebbero soggette al bando.
Per il momento:
– le lampadine alogene (dette anche “a incandescenza migliorata”), sono in classe D o C;
– le lampadine fluorescenti compatte (Compact Fluorescent Lamp o CFL), sono in classe B o A;
– lampadine a LED, sono in classe A,
Accensione lenta o veloce
Essendo ancora in commercio le lampadine a basso consumo, con accensione lenta è bene sapere se lo spazio da illuminare è di passaggio, se la luce rimane accesa per lungo tempo oppure no. Per le lampadine compatte fluorescenti, sulle confezioni è indicato anche quanto tempo ci mette la lampadina per accendersi. In generale è indicata la percentuale di luminosità raggiunta in un certo numero di secondi. Per esempio: 60% di luminosità raggiunto tra 10 e 100 secondi. In quest’ultimo caso l’accensione è un po’ lenta, il che significa che la lampadina non va bene in un locale di passaggio. Va detto che solo le compatte fluorescenti necessitano di un tempo per raggiungere una luminosità completa, mentre i LED sono a pieno regime da subito. Sulla confezione inoltre è indicato se la lampadina può o non può essere installata su dispositivi che regolano l’intensità della luce, i dimmer.
Luce calda o fredda – come riconoscerla
Per ultimo ma non meno importante è il tipo di luce, calda o fredda.
Le indicazioni sulla gradazione dei colori della luce sono espressi in gradi Kelvin. Alternativamente la dicitura è: “luce bianca calda”, “luce bianca neutra” o “luce bianca fredda”. La norma UNI 12464 suddivide le tre categorie secondo questi valori:
– luce bianca calda –> temperatura di colore < 3300 K (gradi Kelvin);
– luce bianca neutra –> temperatura di colore tra 3300 e 5300 K;
– luce bianca fredda –> temperatura di colore > 5300 K
Particolare è il discorso della resa cromatica (quanto rimangono fedeli i colori degli oggetti illuminati). La norma UNI 10380 suddivide l’insieme dei possibili valori dell’indice di resa cromatica in cinque gruppi:
1A: 90%
1B: 80% 90%
2: 60% 80%
3: 40% 60%
4: 20% 40%
La norma fornisce anche qualche indicazione su quale IRC utilizzare a seconda degli ambienti da illuminare:
1A: abitazioni, musei, studi grafici, ospedali, studi medici, ecc.
1B: uffici, scuole, negozi, palestre, teatri, industrie tessili e dei colori, ecc.
2: locali di passaggio, corridoi, scale ascensori, palestre, aree servizio, ecc.
3: interni industriali, officine, magazzini depositi, ecc.
4: parcheggi, banchine, cantieri, scavi, aree di carico e scarico, ecc.
Quindi, al momento di scegliere la nostra nuova lampadina di casa, è bene tenere in considerazione sia l’emissione luminosa, sia l’indice di resa cromatico.
Va segnalato che spesso le lampadine a LED e le CFL ricadono nel gruppo 1B. Ciò non significa che non siano da utilizzare in ambito domestico, ma che il loro impiego deve essere valutato attentamente in funzione delle caratteristiche dell’ambiente in cui si vogliono collocare, primo fra tutti la radiazione luminosa diffusa presente nella stanza, fortemente legata alla presenza di finestre o di altri elementi trasparenti di comunicazione con l’esterno.
Altri dettagli tecnici
Visto che i LED stanno ormai invadendo il mercato, e che presto alogene e compatte spariranno, una domanda potrebbe essere:
Il mio lampadario attuale va bene per i nuovi tipi di lampadine o devo cambiarlo?
Esistono lampadine LED con tutti i principali attacchi standard: E14, E27, GU10 ecc. La cosa migliore è portarsi dietro la vecchia lampadina quando si va a comprare la nuova: quella vecchia la si consegna al venditore che ha l’obbligo di smaltirla.
Principali attacchi
– Angolo emissione luminosa
Espresso in gradi indica l’angolo di luce prodotto da una sorgente luminosa su una superficie
– IP
L’IP (International Protection) indica il grado di protezione di un apparecchio luminoso da agenti atmosferici, polvere o contatto accidentale. È formato da due cifre: la prima indica il grado di protezione dall’ingresso di corpi solidi e va da 0 a 6; la seconda indica il grado di protezione dall’ingresso di sostanze liquide e va da 0 a 8. Se siete orientati sull’acquisto di LED da esterno, il consiglio è di scegliere un prodotto con IP65.